Ciò che possiamo licenziare

sabato 1 maggio 2010

Scajola Bersani, Berlusconi, D'Alema: 1° maggio su coraggio

Eh sì, di coraggio ce ne vuole parecchio. Eppure c’è chi ne ha in abbondanza: per sé, per noi, per voi, per tutti gli altri e anche per coloro. Questi ultimi, i coloro, sono quelli che ne hanno più bisogno e allora per non lasciarli soli e sostenerli moralmente abbiamo scomodato quattro personaggi di grosso calibro.

E quindi:


- sentiti ringraziamenti al ministro Claudio Scajola da Imperia.


Perchè con eccezionale tempismo aveva deciso di dimettersi (27 aprile u.s.) dando così una mano al rafforzamento dell’immagine del governo, dimostrando ancora una volta che il vero e unico cattivo del centrodestra è Gianfranco Fini. Poi ci ha ripensato (29 aprile) non volendo apparire come uno con un “sorcio in bocca”. E qui più di noi lo ringrazia il sorcio.

Quindi ci ha fatto sapere (anche se con qualche anno di ritardo, ma sapete com’è la modestia …) quanto si sia adoperato per sgonfiare la bolla speculativa che volteggiava sul mercato immobiliare.
Infatti con supremo sprezzo del pericolo è riuscito ad acquistare un appartamento di 200 metri quadrati composto da salone triplo, tripli servizi, 4 camere, una cameretta, una cucina, con vista Colosseo sborsando solo 6!0.000€. Invece di 3-4 milioni di euro (15-20.000€ per mq)*. Per l’acquisto ha versato di tasca propria 200.000€, e per la restante parte ha richiesto un mutuo, non perché non li avesse (ci mancherebbe!) ma solo per non venir meno alla proverbiale parsimonia ligure, Questo si chiama attaccamento al territorio. E infatti in Liguria la Lega non ha vinto. Da notare che il mutuo l’ha chiesto al Banco di Napoli e non alla Carige (Cassa di Risparmio di Genova e Imperia). Probabilmente è una fine mossa politica.

In effetti un prezzo così conveniente ci può stare, pare infatti, che nella transazione non fosse compresa la cantina né un più modesto solaio e neppure un posto auto scoperto. Addendi la cui mancanza svaluta enormemente ogni immobile che si rispetti. Inoltre era sgarrupato e al piano ammezzato, praticamente sopra la metropolitana, anzi quasi dentro: “quando passa trema tutto”. Hanno fatto sapere quelli dello suo staff. Accidenti, ma allora ha preso una fregatura. A lui la nostra solidarietà!

Comunque alla fine il ministro Scajola ha vendicato i poveri e fatto soffrire i ricchi: gli altri inquilini del palazzo, personaggi famosi, stanno rosicando. Loro, per la stessa metratura, hanno speso di più. Molto di più.


- grazie al megafono di D’Alema, a tempo perso, segretario dei DS, Pierluigi Bersani da Bettola.


Per conquistare il centro ha deciso di imitare Berlusconi e quindi dice:”basta picconatori nel partito. Mi sono scocciato … io non accetto balletti di questo genere nemmeno dal lato nostro: quello lì che si alza la mattina e dice il partito, il partitino, l’inciucio, quelle cose lì**”. Immagino che, anche se un po’ confuso, almeno voi abbiate capito.

D’altra parte mettevi nei suoi panni: dev’essere dura essere stato allevato nel centralismo democratico sapere cos’è, averlo patito e non poterlo usare. Neppure toccare di striscio. E non può neanche cercare di attuarlo nella versione ludico-ricreativa berlusconiana: gli mancano i soldi per comprare i suv (i mitici Sboron Utility Vehicle).
Nessuno più si accontenta di trenta denari.


- estrema gratitudine al presidente dei presidenti, al leader dei leader, al Cavaliere, al Cav (questa l’ha inventata Ferrara ma da un po’ di tempo la scimmiotta anche Belpietro) , a Silvio (ma questa famigliarità è consentita solo a Feltri) in sintesi a Silvio Berlusconi da Milano.


Il primo e più grande (gli piacciono le formule adulatorie, soprattutto quelle che ingrandiscono e fanno pensare a dimensioni enormi) liberal-stalinist-miracolis-tricologico presidente del consiglio di tutti i tempi ha promesso che nei prossimi tre anni farà tutto quello che non è riuscito a fare nei precedenti 4 governi e nei primi due anni di questo, che è il quinto. In totale ha governato il paese per otto anni. E si vede. La sua filosofia del fare contro quella della politica politicante darà i suoi frutti: pere, mele nel nord-est, pesche, broccoli e puntarelle al centro, pomodori, olive e lampascioni al sud, arance e carciofi nelle isole.

Se neanche questo dovesse accadere, ma è molto difficile perché la Natura tutto sommato ha ancora la sua forza, farà un gesto unico nel suo genere: si metterà le mani tra i capelli.
Così darà un forte segno di incoraggiamento a tutti i calvi. Bersani incluso.

- eterna riconoscenza allo stratega dell’insuccesso nonché idolatra di Ikarus ( il trota della Magna Grecia) Massimo D’Alema da Roma


Una vita dedicata all’insuccesso. Ha iniziato da piccolo con la segreteria della FGCI e di lì in avanti, fino ai giorni nostri, fiasco dopo fiasco si è costruita e rafforzata l’immagine del politico più intelligente della sinistra. Ogni volta che ha messo mano ad un progetto politico è riuscito a vederlo fallire, talvolta ancor prima che prendesse forma. L’ultimo “il laboratorio pugliese: l’alleanza con Casini”. Possiede un fiuto per il fallimento e una capacità di non comprensione della realtà che non ha pari. Neppure il Cappellaio Matto riuscirebbe ha riprodurre i suoi non-sense. Eppure è ancora lì.

L’esperienza con lui non può nulla e nulla può anche la più ruvida delle franchezze.

Andrea Ronchi dice***: “chi pensa che il dibattito all’interno del PdL e il progetto politico di Fini siano fatti per indebolire il centro destra o ha un quoziente intellettivo basso o è un provocatore”
Gianfaranco Fini dice: “sono e rimango un uomo di destra ****” e poi aggiunge che “la sinistra deve proprio essere disperata”
E D’Alema-Ikarus, tra una mossetta e l’altra del capo, riprende la sua nenia: “sarebbe un grave errore non capire che Fini è un interlocutore”.
Frase icarica (da trota, per far capire anche i padani), in politica è ovvio che gli avversari sono interlocutori così come in guerra è ovvio che la pace la si fa con i nemici. Ma da qui a pensare ad alleanze o patti (repubblicani, ché sarebbe bella vederli monarchici) ce ne passa.
Comunque rimane il ronchiano dubbio: è quoziente intellettivo basso o provocazione?.

Quindi: primo maggio, su coraggio…

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* Corsera 1 maggio 2010 pg.6
** Corsera 1 maggio 2010 pg. 19
*** Corsera 25 aprile 2010-05-02
**** In ½ ora – 25 Aprile 2010
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